corriere della sera

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Torino, tra gli ex allievi Bossi
Scuola Radio Elettra. Dichiarata fallita dopo 45 anni di corsi
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Torino, tra gli ex allievi Bossi TITOLO: Scuola Radio Elettra Dichiarata fallita dopo 45 anni di corsi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - TORINO . La "Scuola Radio Elettra" non e' riuscita a sopravvivere al suo fondatore, morto l' anno scorso. Dopo 45 anni di attivita' la prima e piu' nota scuola italiana per corrispondenza e' stata "spenta" dal Tribunale di Torino, che l' ha dichiarata fallita. La crisi in cui da tempo versava l' "istituto" torinese si e' dimostrata irreversibile. Inutile anche l' estremo tentativo di salvataggio del gruppo "Marcon spa", di Citta' di Castello, gia' titolare del marchio "Cepu" (Centri per la preparazione agli esami universitari), che da un paio di settimane l' aveva preso in gestione. Cosi' alla sede di via Stellone numero 5 sono stati apposti i sigilli e le dispense multilingue sulle quali si sono "diplomati" migliaia di radiotecnici italiani e stranieri sono rimaste sugli scaffali a prendere polvere. Fra gli allievi, un nome famoso: Umberto Bossi. "La prima tappa del mio avvicinamento alla cultura fu la Scuola Radio Elettra", racconta il leader della Lega nell' autobiografia curata da Daniele Vimercati. Era stato il profugo polacco Tomas Carver Paszkowski, a fondare nel 1951, con l' amico torinese Vittorio Veglia, la "Scuola Radio Elettra". Paszkowski, che durante la guerra aveva aiutato molti suoi connazionali a scappare dalla Polonia, era fuggito a sua volta, stabilendosi a Torino, dove si era sposato con un' italiana. Per vivere fece svariati mestieri, dal commesso al rappresentante. L' idea di aprire la scuola per corrispondenza era scoccata dopo che il profugo polacco e il suo amico torinese, benche' digiuni di cognizioni tecniche, avevano riparato insieme un piccolo apparecchio radio. Quel successo aveva convinto i due sulla possibilita' di insegnare per posta a migliaia di persone l' arte di riparare radio nell' anno del boom, mentre l' Italia era ancora impegnata nella ricostruzione. Utilizzando proprio l' invenzione di Marconi per reclamizzare l' iniziativa, la "Scuola Radio Elettra" divenne negli anni Cinquanta la piu' grande e piu' nota scuola per corrispondenza. In breve la fama travalico' i confini nazionali e la scuola si espanse in Europa, con sedi in Francia, Germania, Belgio e nei Paesi africani dell' area francese. Nell' azienda, intanto, erano entrati anche i figli di Paszkowski, Riccardo e Marzio. La scolarizzazione di massa e il grande sviluppo della televisione hanno provocato nel tempo problemi sempre piu' gravi alla "Scuola Radio Elettra". All' inizio degli anni Ottanta Paszkowski, malato di cuore, si trasferi' a Montecarlo, lasciando la gestione dell' azienda al figlio Riccardo e a Vittorio Veglia. I tempi pero' erano cambiati e la "Scuola Radio Elettra" perse il suo appeal e con esso a mano a mano anche i suoi studenti corrispondenti. Il 1 novembre 1994 Tomas Carver Paszkowski muore a Montecarlo e qualche giorno dopo il giuri' della pubblicita' boccia una campagna della "Scuola Radio Elettra": all' azienda torinese viene contestata, in particolare, l' affermazione inserita in un messaggio pubblicitario a proposito del "valore legale dell' attestato di studio". Da allora le cose sono andate sempre peggio fino alla dichiarazione di fallimento.
Pisano Mario