STORIA
DOC DA REVISIONARE - COMMENTATO A FONDO PAGINA
FONDAZIONE DELLA SCUOLA RADIO ELETTRA
Varie volte, incontrandoci nelle tante riunioni, il Dott. Vittorio Veglia mi raccontava la nascita della Scuola Radio Elettra. Nei vari racconti, sempre fu galeotta per l'idea e la fondazione della Scuola, un annuncio pubblicitario su una rivista americana, negli anni cinquanta, subito dopo la fine della guerra. Arrivava infatti, ogni mese, negli uffici della fabbrica di Poirino, dove l'allora neo laureato Vittorio lavorava come chimico nel reparto condensatori elettrolitici per radio, una rivista americana di divulgazione tecnica. Le piaghe della guerra erano ancora fresche e il messaggio che questa rivista porgeva ai giovani americani reduci dal conflitto e a tutti i militari lontani dalla patria, aveva più o meno queste parole: 'Iscrivetevi alla nostra Scuola di elettronica a domici1io. Potrete imparare un mestiere moderno che al vostro ritorno vi farà guadagnare bene"
Il messaggio era incisivo e il tarlo di un'idea cominciò a roderlo dentro, silenziosamente e furtivamente. Il giovane Vittorio, da persona pratica, come sempre è stato, leggeva quelle inserzioni e faceva confronti con la situazione italiana: Era il 1950 e radio, giradischi, elettrodomestici iniziavano ad avere una diffusione di massa. L'interesse per l'elettronica aumentava e così aumentava il consumo e l'acquisto degli apparecchi, ma nella realtà quotidiana, scarseggiavano persone capaci di "metterci le mani", di ripararli, di installarli o anche solo di assistere la clientela ignorante che per la prima volta si accostaca a questi futuristici aggeggi.
Vittorio pensava:" Bene, una prima similitudine tra l'America e l'Italia esiste. Nessuna tecnologia ha futuro se essa non è supportata da una struttura che ne consenta l'utilizzo e la manutenzione. Anche i nostri giovani che rientrano dai campi di concentramento non sanno cosa fare ..... le scuole di formazione scarseggiano ..... " Questi i pensieri che come tarli scavavano la mente del Dott. Veglia e facevano germogliare la voglia di tentare un nuovo progetto, quasi fosse un'avventura. "Anche da noi, in Italia i corsi per corrispondenza potrebbero funzionare e nessuno ancora ci ha pensato!" confidava con entusiasmo ad un collega di lavoro, un ingegnere polacco Thomas Carver.
Tanto era convinto il giovane rampante Vittorio che l'idea fosse vincente che decise di iniziare l'avventura, chiedendo un prestito a suo padre e l'amico e collega Carver decise di partecipare anch'egli all'avventura investendovi una piccola parte Sempre si entusiasmava il dotto Veglia ogni volta che ripercorreva i primi passi della sua "illuminazione":
Dott. A. Primo - Storia Scuola Radio Elettra - La Fondazione
"Eravamo una squadra ben fornita" soleva ripetere Vittorio "Craver si occupava della parte
amministrativa e dei fornitori, io dei rapporti con i futuri allievi.
Craver lasciò poi l'amministrazione nel 1987 e io stesso ne ho rilevato le quote, ma il quel lontano 1950, armati solo dalla nostra voglia di creare qualcosa in un mondo che con determinazione si alzava dalle miserie della guerra, dicevo, in quel lontano 1950, affittammo tre stanze in Via Garibaldi, proprio ad angolo con Corso Palestro, oltre noi due, ampliammo la squadra con una centralinista e un'impiegata.
La prima difficoltà che incontrai fu proprio quella di creare i testi per gli allievi.
Più avanti, col successo, abbiamo potuto rivolgerci a consulenti di gran nome, ma all'inizio li stilavamo noi stessi, con l'aiuto del Sig. Brunetti, un perito elettronico.
Scrivevamo e stampavamo le lezioni nella nostra sede con una macchina rotoprint.
Non c'era riposo: dalle 7 del mattino si tirava fino alle 23, sabati, domeniche e festivi compresi!
In breve scoprimmo che in quelle tre stanze, mancava lo spazio per i pacchi contenenti il materiale tecnico, perché non esiste conoScenza se non si unisce la teoria alla pratica!
Questa è stata sempre la caratteristica dei corsi Scuola Radio Elettra " con orgoglio ripeteva questo punto di forza dell'azienda il Suo fondatore "Sempre abbiamo fornito i nostri allievi non solo i testi delle lezioni teoriche, ma ogni lezione era supportata dal materiale tecnico con cui mettere in pratica quanto teoricamente studiato. La forza dei nostri corsi è sempre stata quella di costruire dal nulla apparecchi completi, funzionati e quindi misurare in immediato la capacità di apprendimento, in ossequio del motto della Scuola Radio Elettra:
FARE E SAPER FARE
Per fortuna, nella vecchia ditta dove lavoravo, ci consentirono di utilizzare parte del loro magazzino per stoccare i pacchi, ma per quanto provvidenziale, questa soluzione mi obbligava a giornaliere scorribande da Poirino a Torino sulla mia Fiat 500 giardinetta
Nel 1951 eravamo pronti.
A Novembre pubblicammo la nostra prima inserzione su «SISTEMA PRATICO» su una rivista di materiale tecnico scientifico, seguendo un po' la traccia dei nostri precursori americani. Questa era la nostra controprova: come sarebbe andata? Facevamo gli scongiuri, trattenendo il fiato, ma .... ANDO' BENE!!!!!!!! Nel giro di un mese risposero un mezzo migliaio di interessati da tutta Italia, ma la concentrazione maggiore di richieste perveniva dal Mezzogiorno e dai piccoli centri, insomma, coloro che erano più lontani dalle scuole per poter frequentare i pochi corsi tradizionali in aula. Ma non ci furono solo richieste: quasi 300 Si iscrissero interessati a radiotecnica e apparecchiature di misura!
Tale risultato ci impressionò: i corsi non erano certo a buon mercato!
150 lire per ogni singola lezione, ed un corSo ne prevedeva circa una quarantina, rispetto a salari che all'epoca si aggiravano sulle 30-35 mila lire
Tirai un sospiro di sollievo, tali richieste non confermavano altro che la mia idea era tanto "necessaria" da risultare vincente 1952_L'anno successivo ci trasferimmo in un nuovo sito, dalle parti dei mercati generali, in Via La Loggia, con annesso un capannone. Finiva finalmente la corveè dei viaggi quotidiano a Poirino!
Ma ovviamente, essendo la Scuola Radio Elettra, nata come "strumento" per i futuri allievi, fin da subito ci siamo resi conto che un altro punto di forza, oltre all'unire la teorica con la pratica, era quello di poter offrire soluzioni e opportunità nelle situazioni più particolari.
Noi ci rivolgevamo proprio a coloro che per età, distanza fisica, impegni lavorativi, non potevano "fissare" dei programmi di studio rigidi basati sul tempo e sul luogo.
Noi davamo loro la possibilità di poter essere liberi di poter seguire i propri tempi sia oggettivi che di apprendimento, senza essere penalizzati da un "programma di classe", ma cOSa fondamentale, noi volevamo permettere a tutti di poter continuare a studiare e di giungere alla fine, sia che si studiasse per hobby sia che si avesse voglia di crearsi una qualifica professionale.
Le lezioni potevano essere acquistate settimanalmente, quindicinalmente o mensilmente, a gruppi di lezione o in altre soluzioni.
Naturalmente non tutti disponevano di una somma tale da poter acquistare tutto il corso costantemente e noi davamo la possibilità a tutti di acquistare una lezione ogni volta che l'allievo poteva permetterselo
Questo naturalmente comportava anche un'organizzazione dello schedario cliente: sapere sempre chi ha già acquisito cosa, in quale parte del percorso di trova, se ha interrotto, per quanto ha interrotto, da dove ha interrotto per poter in qualunque momento riprendere dallo stesso esatto punto
Lo schedario diventa quindi il cuore pulsante dell'attività, su di esso sono concentrati tutti i particolari degli allievi: chi vuole riceve le lezioni ogni mese, chi ogni settimana, chi due lezioni al mese, chi quattro, chi inizia, interrompe e poi riprende ..... insomma ogni informazione doveva essere lì introdotta. Iniziai con un selezionatore manuale, ma tale sistema rischiò di mandarci in crisi. Adattammo quindi una macchina IBM con selezionatore a schede, ma con il boom della televiSione e l'aumento degli allievi, anche quella soluzione mostrava i propri limiti. All'inizio degli anni '60 dovemmo passare agli archivi microfilmati e infine allo schedario elettronico La Sede in Via Stellone, i suoi quattro piani, i sessanta dipendenti, i laboratori, possono essere assunti come i sentieri del cammino che abbiamo percorso!
Nel 1966, la Scuola Radio Elettra acquista la Radio Scuola Italiana con sede a Torino in Via Alassio 36, fondata da un ex dipendente della S.R.E. e assorbe da essa inserendolo nel proprio organico il Sig. Sergio Terrone, con l'incarico di organizzare la prima rete commerciale Scuola Radio Elettra. Nello stesso anno, il Sig. Terrone assume il Dott. Antonio Primo con l'incarico di selezionare, formare e gestire gli agenti nel Sud Italia. Dopo qualche anno, il Sig. Terrone si sposta in Spagna a dirigere la ERATElE, la diramazione spagnola della Scuola Radio Elettra. Nella sede di Via Stellone, nello stesso anno (1966?) viene creato l'Ufficio SEVEN (Servizio Vendite) avente come responsabile il Sig. Ravera, sempre il punto di riferimento dei venditori
Nel 1967, su richiesta di vari allievi, vengono aperti dei CLUB in molte città italiane e la loro attività viene pubblicizzata tramite la rivista RADIORAMA edita dalla stessa Scuola Radio Elettra e in vendita nelle edicole (vedi opuscolo n.5 maggio 1976, apertura CLUB Catania: file radiorama …..) Nel 1985 i figli gemelli del Dott. Vittorio Veglia, Daniele e Diego si inseriscono in azione, assumendo il Dott. Daniele la gestione e guida della rete commerciale e il Dott. Diego la parte amministrativa. Sempre nel 1985, la Scuola Radio Elettra aveva assorbito un'altra famosa scuola per corrispondenza; "Accademia" con sede a Roma in Via Venglen 25, tale acquisto porta all'ampliamento del catalogo corsi, accostando ai corsi professionali finora presenti in catalogo anche i corsi scolastici.
Nel 1985 l'allievo S.R.E. era al 90% maschio, mentre col catalogo Accademia il 30% degli iscritti era formato da donne. Gli allievi passano dai 25 mila ai 35 mila l'anno. Tale incremento porta anche alla creazione di una figura commerciale: i Capi-Area che gestivano i venditori di una regione. Il 1985 è l'anno delle trasformazioni: si dà all'allievo la possibilità di ritirare il corso in un'unica soluzione e pagare a rate tramite la finanziaria G.F.I. di Torino. (credito al consumo) Le provvigioni ai venditori in questo caso non vengono più scaglionate, ma pagate immediatamente e calcolate sull'importo fatturato nella misura del 10% per i contratti "caldi" e del 20% per quelli "freddi"
Nel 1988 viene acquistato l'Istituto Svizzero di Tecnica (Via S. Pietro 49- Luino) che proponeva corsi di base su radiotecnica ed elettronica. Dal 1990 tutti gli allievi preferiscono iscriversi pagando tramite la finanziaria a rate e quindi l'invio in contrassegno cessa di esistere. Nel 1993 vengono aperti in alcune città italiane i Centri Studi Scuola Radio Elettra maggiormente punto di riferimento per i corsi scolastici (vedi opuscolo) Ultima convention a "Taormina" nel 1995, organizzata dal Dott. A. Primo (vedi foto pag 2 di "Occhio all'antenna" file <occhioall_antenna_taormina_1995.pdf>) dove si presentava il consuntivo di 6 mesi d'attività: 50 mila coupon ---7 4300 iscrizioni --7 fatturato di 20 miliardi
Dal Dicembre 1995, la proprietà della Scuola Radio Elettra passa dai Dottori Veglia al Dott. Francesco Polidori, fondatore del Gruppo Cepu.